Il mio personal trainer è il viaggiare. E’ un coach che è molto pretenzioso perché richiede di mettere in gioco tutte le mie capacità e di liberarle consentendomi di percepire e recepire tutti gli input che provengono dall’esterno. Ma soprattutto mi porta a mettermi in gioco facendomi scoprire risorse spesso sconosciute anche a me stessa. E’ accaduto in Thailandia, in quella che considero una delle esperienze più “profonde” che abbia mai provato e che mi ha permesso di scendere nel mio profondo. Teatro di questo nuovo percorso l’isola di Koh Samui, dove un’antica cava utilizzata dai monaci buddisti come luogo di rifugio per la meditazione e il ritiro spirituale è oggi un vero centro del benessere della persona (Kamalaya) in cui “fiorisce” lo spirito umano.
Ribattezzato Regno (Alaya) del Loto (Kamal), adagiato placidamente su un pendio di una collina tropicale degradante verso una tranquilla spiaggia, questo santuario del benessere olistico mi ha insegnato a far dialogare tutte le mie energie convogliandole in una sola direzione. Crescita, cambiamento, rigenerazione sono stati passi di un percorso di armonizzazione che ha avuto ricadute positive sul mio intero stile di vita. Nella meditazione e nel silenzio, praticando yoga e seguendo un itinerario di “riavvicinamento alla vita”, disegnato da un equipe di naturopati tenendo conto del mio vissuto e dei miei obiettivi, mi sono reimpossessata di quanto perso.
Serenità, forza, tranquillità e sguardo limpido. Un viaggio che ha richiesto grande apertura d’animo e desiderio di rinascita, ma che ha rafforzato il mio potenziale emotivo. Al rientro mi sono resa conto di quanto mi avesse cambiata, di come avesse permesso di reinterpretare la mia visione del mondo in una nuova chiave, permettendomi di comprendere la mia potenza. Il viaggio al Kamalaya mi ha insegnato a lasciare fluire il mio vero essere, abbandonando il passato ed aprendosi con coraggio al presente. Il mio centro.