Viaggiare per capirsi. Per rigenerarsi. Per ritrovarsi. Per dare spazio alla necessità di confrontarsi con l’”altro”, il “diverso”. Per sperimentare una nuova dimensione del sé chiamato ad abbandonare le proprie zone di comfort ed aprirsi al mondo. Bisogno di silenzio, di riposare, di staccare la spina dalla frenesia quotidiana, prendere le distanze da situazioni che ci stressano e ci fanno male, da un lavoro che non ci soddisfa. E abbiamo bisogno di respirare, profondamente. Di riempire ogni nostra cellula di aria fresca. Da queste situazioni spesso arriva l’impulso di partire.
Cosa c’è di meglio allora di una vacanza olistica? Di un ritiro yoga al mare, di un centro ayurvedico in Europa o in India, in Thailandia o on Sri Lanka dove lasciarsi coccolare e sentirsi finalmente sereni, di un detox retreat per ritrovare la forma e rinnovare le energie, di una cura anti-burnout per riprendere la propria vita in mano.
La vita dovrebbe essere tutta una vacanza, ma così non è e spesso al rientro ci ritroviamo di fronte agli stessi problemi che abbiamo lasciato. Ma sicuramente con qualche strumento in più per affrontarli, con la centratura ed il contatto con sé stessi necessari per cambiare atteggiamento e prendere le risoluzioni necessarie. Darsi tempo, imparare a prendersi cura di sé, partendo dalle piccole cose, dal darsi un momento di respiro, dal regalarsi una coccola e darsi l’attenzione necessaria.
Partendo da un respiro, tanto importante quanto trascurato. Quando le situazioni ci stressano e ci sovrastano, dovremmo imparare a fare un respiro. Partiamo dal respiro, partiamo dal prenderci cura del nostro corpo e poi…valigia in mano, partiamo alla destinazione delle nostre mete preferite per intraprendere viaggi interiori che scelgono come palcoscenico il mondo, come basi retreat votati alle culture olistiche, all’Ayurveda e alla Medicina Orientale, come compagni del proprio percorso specialisti capaci di affiancare, sostenere, motivare e suggerire trattamenti e itinerari che coinvolgono corpo-mente-spirito.
Per ridare al viaggio la sua più autentica dimensione: scoperta di luoghi incantati e scoperta del luogo più incantato: sé stessi.