Nel percorso della vita capita a tutti di dover affrontare momenti difficili di una crisi. Un momento tutto va bene e l’attimo dopo tutto cambia. Questo disagio può essere causato da un cambiamento importante come una malattia o un incidente, la morte o l’allontanamento di una persona amata, problemi di lavoro, problemi relazionali. O al verificarsi di situazioni assolutamente inaspettate. Come lo sconvolgimento globale che stiamo vivendo tutti in questo momento, a vari livelli.
Non intendo fare un discorso semplicistico o astratto, ma condividere anche la mia esperienza personale, quelle che in questo momento sono anche le mie difficoltà. Perché anche io come tutti, sto seguendo le regole di distanziamento sociale, sto facendo attenzione alla mia salute, a quella dei miei cari, alla protezione della comunità in cui vivo. Sto quindi superando il primo ostacolo, per la difesa della vita, che è il bene più prezioso che abbiamo.
Ma sono anche umanamente vulnerabile, con la preoccupazione del dopo, quando l’emergenza sarà superata e dovrò occuparmi di ricostruire il lavoro, legittima preoccupazione di molti in questo momento. Il mio meraviglioso lavoro voluto con tutta la forza, in cui ho messo e sto mettendo tutta la mia energia, passione e tutto il mio amore.
E poi di colpo tutti a casa, non si può più viaggiare. Nel giro di due settimane, tutto si ferma, hai l’impressione che tutto crolli e ti ritrovi a realizzare quanto illusorie siano le tue certezze.
Quando le cose non vanno come vorremmo, la prima umana, normale reazione è cercare di raccogliere i pezzi il più rapidamente possibile per riprendere la vecchia vita. Fa parte della natura umana evitare gli ostacoli emotivi prediligendo il ritmo lento e costante di una vita tranquilla. C’è una sorta di processo di negazione… E’ solo per pochi giorni poi passa. Ma così facendo perdiamo la preziosa opportunità di un’apertura al potenziale cambiamento.
Se siamo capaci di essere resilienti, possiamo capire quale grande opportunità abbiamo in questo momento. Le difficoltà sono come un coltello: tagliano ma anche affinano e rimodellano, ci permettono di reinventarci completamente, di indulgere a qualcosa di più grande. Sono finestre attraverso le quali possiamo intravedere chi siamo veramente e cosa è possibile per noi.
Mentre impariamo a riconoscere e accettare lo straordinario potere del cambiamento, sviluppando l’arte dell’abbandono, saremo ricompensati con un allineamento naturale tra corpo, mente e spirito che esiste già dentro di noi.
Un passaggio eccezionalmente difficile che scuote le nostre fondamenta e ci fa dubitare sul significato della nostra esistenza – rappresenta questo tipo di cambiamento radicale. E’ un’opportunità mascherata da perdita, la possibilità di connetterci con la nostra essenza interiore più profonda. Fare la reale esperienza dell’essere nel qui ed ora, di vivere la certezza del qui e ora.
Quando lasciamo il nostro vecchio mondo possiamo sentire un profondo senso di separazione. La nostra sfida sarà quella di osservare il nostro modo di vivere, liberandoci delle vecchie abitudini e convinzioni che hanno fortificato il nostro ego finora, ma che non servono più. E farci ripartire più forti e centrati.
Con fiducia nella vita e gratitudine.